STAVI SEGUENDO UNA DIETA, MA TI SEI PERSO/A E NON RIESCI A RICOMINCIARE? ECCO COME FARE

Visto che si tratta di una situazione estremamente comune tra i miei pazienti e followers, ho cercato a lungo una soluzione pratica, fattibile ed efficace.


Chi mi conosce sa che sono una grande appassionata e studiosa di marketing e comunicazione, così mi è venuta un giorno, parlando con una paziente l’ispirazione che mi serviva perchè in quei giorni stavo approfondendo alcuni concetti di struttura aziendale.
Sfruttiamo il principio del KANBAN preso in prestito dal mondo delle grandi aziende: vi spiego innanzitutto un po’ di storia
“Kanban (看板), termine giapponese che letteralmente significa “insegna”, indica un elemento del sistema Just in time di reintegrazione delle scorte a mano a mano che vengono consumate.
Il kanban, indicante la tipologia del materiale usato per una lavorazione, è apposto su un contenitore che una volta vuotato viene rifornito. Il flusso, in tempo reale, dell’approvvigionamento, evita gli stock di magazzino e i costi derivanti. […] Una tra le aziende che maggiormente utilizzano il kanban è la Toyota che ne ha fatto la chiave di volta del suo sistema produttivo industriale.
In ambito di sviluppo software si fa riferimento a Kanban come una metodologia di sviluppo software. Tale metodologia, ispirata ai principi dello sviluppo software agile, alla teoria dei vincoli e ai principi del Toyota Production System, è stata inizialmente proposta da David J. Anderson nell’agosto 2007 e successivamente ufficializzata nel libro “Kanban” scritto dallo stesso Anderson e pubblicato nel 2010. Le cinque proprietà Kanban di David J. Anderson:

  • Visualizzare il flusso di lavoro
  • Limitare il Work-in-Process
  • Misurare e gestire il flusso
  • Rendere le politiche di processo esplicite
  • Utilizzare i modelli per riconoscere le opportunità di miglioramento.

Introducendo Kanban in un team aziendale si mira a migliorare il flusso di lavoro, così da aumentare la produttività e la qualità del prodotto finale. In generale, si procede nel modo seguente: i singoli compiti vengono considerati delle piccole fasi e portati a termine in sequenza, uno alla volta. Quindi non si tratta di un metodo di lavoro multitasking, ma piuttosto di dedicare la propria attenzione a un’attività specifica e di concluderla. Solo dopo, si potrà iniziare un nuovo task. Proprio per questo approccio, lo slogan di Kanban è: “Stop starting – start finishing!” (“Smettila di iniziare – comincia a finire!”)” (fonte wikipedia)

Ma cosa c’entra questo con la dieta? Tecnicamente niente xD ma l’organizzazione del processo produttivo con i cartellini e soprattutto la sua declinazione nello sviluppo dei software mi ha dato l’idea per un modo di organizzarsi diverso nella nostra routine alimentare, e più nello specifico per riuscire a RICOMINCIARE ad organizzarsi.

Il KANBAN ALIMENTARE (l’ho inventata io così, non esiste questo termine) è la scomposizione di un macroprogetto (come la dieta tutta insieme o lo sviluppo di un software) in singole attività (dette task) che siano semplici, misurabili, efficaci da portare a termine in un determinato lasso di tempo e che diano un beneficio tangibile.

Introducendo Kanban in un team aziendale si mira a migliorare il flusso di lavoro, così da aumentare la produttività e la qualità del prodotto finale. In generale, si procede nel modo seguente: i singoli compiti vengono considerati delle piccole fasi e portati a termine in sequenza, uno alla volta. Quindi non si tratta di un metodo di lavoro multitasking, ma piuttosto di dedicare la propria attenzione a un’attività specifica e di concluderla. Solo dopo, si potrà iniziare un nuovo task. Proprio per questo approccio, lo slogan di Kanban è: “Stop starting – start finishing!” (“Smettila di iniziare – comincia a finire!”)” (fonte wikipedia)


Si tutto bello, ma come si fa? Vediamolo passo passo come lo spiego ai miei pazienti:

passo 1. prendi la dieta ed evidenzia o trascrivi su un foglio a parte le cose che NON riesci a fare, es. bere abbastanza acqua, ricordarsi le merende, variare i cibi e pesare i carboidrati

passo 2. scegli l’attività più semplice per iniziare e dedicati una settimana solo al compimento di questa, prendiamo ad esempio il bere abbastanza acqua. Per una settimana pensi solo a bere abbastanza acqua lasciando perdere il resto delle cose. Bere acqua è un compito misurabile (lo vedi giorno per giorno se lo stai facendo e non devi aspettare un risultato a lungo termine), è facile da fare e a fine settimana non solo hai un beneficio tangibile dovuto alla miglior idratazione ma hai la soddisfazione di aver portato a termine un compito (spesso ci innervosiamo perchè facciamo fatica a completare quello che ci siamo preposti).

passo 3. così procedi con tutti i compiti che ti sei preposto ovvero le cose che della dieta non stavi facendo, uno per volta.

Così scomponendo la dieta nelle sue parti la starai ricomponendo un po’ per volta senza l’ansia di dover fare da oggi a domani tutto insieme. E nel giro di qualche settimana sei tornato a dieta, ti senti meglio, hai un risultato tangibile ma non sei impazzito.

Geniale no?

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