Questo tempo che è un dono

Articolo stavolta non scientifico nè ironico. Stavolta vado un po’ più giù, esulando dalla coerenza del mio sito. Ma sono a casa mia qui, quindi ci metto anche un po’ più di cuore quando serve.

E’ 25 marzo, il mondo si è fermato per combattere il coronavirus. Attualmente il mio studio è chiuso e lavoro solo online, così come è fermo quello di mio marito, abbiamo una bambina di cinque mesi che non ha ancora mai visto la primavera e non è ancora mai uscita di casa nel nuovo passeggino. Lui domattina si alzerà e troverà una candelina rosa piantata sulle fette biscottate a colazione, perchè domani compie 30 anni. Sono una biologa e ho scritto due tesi in virologia per cui ho lavorato due anni allo Spallanzani prima di approfondire la nutrizione, e ora vedo al tg quegli ingressi e quei parcheggi che un tempo erano così tranquilli e familiari.

Insomma, sembra adesso tutto così “parallelo”, spaventoso, finto, inventato

Non so perché però vedo in questi giorni “a casa” un incredibile DONO. Un’imperdibile occasione regalata di rinascita. Abbiamo la fortuna non solo di stare bene, ma l’unico grande sforzo che ci viene richiesto è il dover stare a casa nostra, nel nostro nido più rassicurante.

Abbiamo TEMPO. Chi ne ha mai avuto abbastanza?

Invece di impigrirci davanti alle serie tv, di impastare tutto l’impastabile e cucinare tutto il cucinabile, di affittare il cane giocattolo della piccola vicina di 3 anni pur di uscire o di vedere tutte le stories in diretta di qualche influencer di cibo sponsorizzato fit, possiamo dedicarci a noi stessi. Imparare lo yoga, migliorare la calligrafia, cambiare le foto al muro, fare il backup, provare ricette nuove, finire finalmente quel libro, chiamare un amico dimenticato, imparare a truccarci meglio e in meno tempo, rimettere apposto il CV, buttare gli abiti che non ci fanno sentire a nostro agio, iniziare a mangiare bene, creare una migliore skincare routine, fermarsi a parlare un po’ di più con chi abbiamo vicino, seguire qualche tutorial, iscriversi a dei corsi online, pensare a cosa vogliamo fare ed essere appena usciremo di nuovo di casa, quando il mondo ritornerà a girare.
Questo tempo forzatamente libero è il risultato di un’enorme tragedia mondiale, ma possiamo renderlo fruttuoso e base per la nostra RINASCITA.
Non c’è offesa peggiore dello spreco di tempo, perché c’è chi – tra malati e personale sanitario – sogna di averne di più.

FORZA!

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